Il legno sarà sufficiente in futuro? La risposta è nel presente.

07 | 12 | 2023

Il settore della lavorazione del legno sta attraversando una costante evoluzione, guidata dalla necessità di rispondere alle sfide ambientali mediante un uso sostenibile delle risorse naturali. A questo proposito, soprattutto negli ultimi anni il legno è stato valorizzato come sostituto di materiali non rinnovabili e come alternativa ai combustibili fossili.


Un riconoscimento che ha contribuito a una crescita del settore, ma conseguentemente anche a un utilizzo sempre maggiore di questa materia prima. La disponibilità futura di legno è quindi oggi una questione cruciale che questo articolo intende indagare grazie a un’analisi della situazione attuale e delle prospettive future del settore in tema di sostenibilità. Il punto di partenza è uno studio condotto da Conlegno e FederlegnoArredo che si domanda se un domani ci sarà abbastanza legno per soddisfare le crescenti esigenze del mercato.



Come garantire la disponibilità di legno un domani

Secondo le strategie europee per la bioeconomia e lo sviluppo sostenibile, il legno assume un ruolo fondamentale come sostituto di materiali non rinnovabili e come fonte di energia rinnovabile. Peculiarità preziose che, in un periodo di transizione ecologica, devono necessariamente confrontarsi con la disponibilità della stessa materia prima, come emerso nel confronto tra Conlegno e FederlegnoArredo alla fiera per la transizione ecologia Ecomondo.

Gli studi Fao valutano che, qualora la domanda del mercato dovesse continuare a crescere, si andrebbe a delineare un aumento da circa 2,2 miliardi di tonnellate attuali a 3,2 miliardi nel 2050. Scenario plausibile e che conferma le preoccupazioni sull’effettiva disponibilità di legno in futuro.

A questo proposito, Conlegno, noto consorzio che promuove la biodiversità e la gestione responsabile delle foreste, sottolinea innanzitutto l’importanza di diffondere la cultura della selvicoltura sostenibile. Questo approccio implica una gestione forestale che mira a mantenere l’equilibrio degli ecosistemi nel lungo periodo, promuovendo la produzione di aria pulita, acqua di qualità e habitat ideali per la flora e la fauna.

In un contesto in cui la domanda di legno è destinata a crescere, diventa perciò cruciale adottare ulteriori pratiche responsabili in tutta la filiera. Conlegno Trust, tramite certificazioni come Pefc e Fsc, garantisce per esempio che le aziende seguano standard elevati di gestione forestale sostenibile.

Salvador, in linea con questa filosofia, si impegna a offrire soluzioni che rispettino la materia prima durante il ciclo produttivo. Le sue macchine ottimizzatrici avanzate migliorano l’efficienza nella lavorazione del legno, contribuendo anche a ridurre gli sprechi e riducendo gli scarti di lavorazione fino al 15% rispetto al taglio manuale. Un contributo quantificabile e concreto per supportare la visione di un futuro sostenibile, in cui il legno è la materia prima per eccellenza e la sua disponibilità è sufficiente perché continuamente preservata.

In questo contesto in cui la disponibilità è un interrogativo, si inserisce anche un secondo tema correlato: la sostenibilità nella filiera legno-arredo, per cui FederlegnoArredo ha presentato una survey a Ecomondo. Proseguiamo allora con una panoramica del settore, scoprendo come Salvador e le sue soluzioni si integrino a questo percorso verso l’efficientamento e la sostenibilità.




La sostenibilità nella filiera legno-arredo

A Ecomondo è stata presentata anche la survey realizzata da FederlegnoArredo in collaborazione con Fondazione Symbola. L’obiettivo dell’indagine è condividere lo stato dell’arte sulle strategie che oggi le imprese stanno seguendo a proposito di economia circolare. Strategie che agiscono in stretto legame con la preservazione della materia prima e la selvicoltura sostenibile fin qui raccontate. 

FederlegnoArredo evidenzia che un numero considerevole di aziende del settore adotta materiali sostenibili nei processi (96%), investe nell’efficientamento energetico (70%) e preferisce materie prime locali, ovvero entro i 100 km dalla sede (47,5%). Senza dimenticare che, a proposito delle sopracitate certificazioni, tre aziende su quattro acquistano legno certificato Fsc o Pefc. “Risultati che ci confortano e dimostrano come la nostra sia una filiera green per vocazione, ma il percorso è ancora lungo e nessuno può pensare di intraprenderlo da solo”, dichiara Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo.

In questo scenario in cui le aziende sono sempre più sensibili a ogni tematica che riguarda la lavorazione del legno — riciclabilità, riuso del prodotto, riduzione degli imballaggi e dei consumi — rientrano anche le soluzioni ottimizzatrici di Salvador. Sono macchine per la lavorazione del legno progettate in un’ottica di efficientamento per contribuire concretamente al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità.


Per concludere, in futuro la disponibilità di legno potrà essere sufficiente. Ma a condizione che oggi vengano implementate e adottate a sistema delle politiche di gestione sostenibile delle foreste, insieme a un efficientamento diffuso lungo tutta la filiera e i cicli produttivi. Quest’ultimo è l’ambito in cui Salvador si posiziona, offrendo macchine ottimizzatrici all’avanguardia ma anche un impegno tangibile verso un futuro in cui il legno è utilizzato in modo responsabile ed efficiente. 

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